«[…] questa è una terra inospitale, molto povera. Lo è sempre stata. Una terra di passaggio in cui rimangono soltanto quelli che non hanno altra scelta che rimanere, quelli che non hanno un altro posto dove andare. Una terra di perdenti.»

Terra Alta, un’opera teatrale

Con Terra Alta Javier Cercas si affida al genere noir per raccontare una vicenda che al suo interno, come succede nei grandi romanzi, contiene altre storie che si intrecciano su più piani.

Se il punto di avvio del libro è un’efferato omicidio che scuote la tranquilla cittadina di Gandesa, placidamente abbandonata nel tempo immobile della regione della Terra Alta, lentamente vengono incontro al lettore le vicende che, attraversando la vita degli uomini e delle donne che popolano il romanzo di Cercas, fanno di Terra Alta una lettura che è come assistere a un’opera teatrale.

«Già. Questa è la Terra Alta, Melchor, qui tutti hanno la loro leggenda.»

Melchor e il mistero

Una regione della Spagna, la Terra Alta, ricordata quasi unicamente per un avvenimento accaduto più di ottant’anni fa, la più cruenta battaglia della Guerra civile, la battaglia dell’Ebro. Quattro mesi in cui la terra tutta fu messa a ferro e fuoco e in cui persero la vita oltre 16 mila uomini. La Terra Alta, come si diceva, ancora ferita dalle conseguenze di quel conflitto, le cui vicende non saranno prive di implicazioni nella risoluzione dell’omicidio, in cui si fa la scoperta di Melchor – il protagonista – giovane poliziotto dal passato turbolento.

Un uomo, Melchor, chiamato a far parte del ristretto gruppo designato a occuparsi della risoluzione del caso dell’omicidio dei coniugi Adell – una famiglia benestante di imprenditori locali – e che, per questa via – le indagini per assicurare alla giustizia i colpevoli – vedrà riproporsi gli spettri che hanno popolato un passato, il suo, che non passa e non può passare.

Melchor, che ha trovato nella lettura – e nella letteratura – la sua strada per il riscatto.

Finì il romanzo commosso, con la certezza di non essere più la stessa persona che aveva iniziato a leggerlo, e che non lo sarebbe più stata.

La letteratura e il riscatto

Ecco, la lettura, e la lettura de I miserabili, sarà per il giovane Melchor, prima sbandato delinquente per le vie di Barcellona e poi celebrato poliziotto, una guida sapienziale sempre presente al suo fianco e pronta ad accompagnarlo e a cui affidarsi negli accadimenti che scandiranno inesorabilmente la sua vita.

Un libro, I miserabili, che assurgerà a opera oracolare, iniziatica, uno strumento a cui Melchor farà ritorno per riflettere e per comprendere la sua persona.

[…] quell’individuo e lui sono due persone diverse, opposte come un malvivente e un uomo rispettoso della legge, come Jean Valjean e il signor Madeleine,il protagonista sdoppiato e contraddittorio dei Miserabili, il suo romanzo preferito.

E l’identificarsi e il ritrovarsi nei personaggi creati da Hugo, cambiando di volta in volta riferimento al cambiare della coscienza di sé, dall’iniziale ammirazione per Jean Valjean a cui subentrerà la fascinazione per il rigore morale di Javert, emblematicamente si risolverà in una nuotata liberatoria in cui scioglierà i legami con quel libro e il suo passato. Ecco, questo richiamo a I miserabili come a una mappa per orientarsi nella personalità di Melchor è un piccolo artificio letterario che Javier Cercas dona al lettore, impreziosendo la lettura di un libro che è molto più di avvincente noir.

Titolo: Terra Alta

Autore: Javier Cercas

Editore: Guanda editore

Pagine: 375

Costo: 19,00