Non è stato altro ,sai?, a causare questo abbandono, il cedimento di questo baratro. Semplicemente, l’infantile illusione di poter certificare la natura del male. Senza comprendere che l’orrore non sta nella consapevolezza della sua esistenza, ma nella sua capacità mimetica. Ti osserva, si traveste, svicola, ghigna di te da dietro gli angoli.

Una casa abisso dell’anima

Una casa che pare evocare un mistero indicibile, come se fra quelle mura si fosse raggrumato un orrore indicibile. Uno scrittore alla ricerca di una storia da scrivere e da raccontare. Un segreto che diventerà un viaggio dentro la casa e nella propria anima confondendosi – o forse no…- l’una con l’altra.

La maschera e il mistero

Scrivere come incidere con il bisturi, Orrore di Pietro Grossi. Incidere lentamente sulla nuda pelle, una lettera dopo l’altra. Premere sulla carne, la lama che penetra nel tessuto. Le parole. Recidere nervi e tendini, le frasi. Depilare e amputare, il ritorno all’essenziale e all’essenza, i pensieri. Precipitare pagina dopo pagina nelle viscere dell’essere umano, il colonnello Kurtz che ci osserva in silenzio, perché questo è l’esercizio dell’autore. Naufragare nelle interiora dell’uomo. Un padre che scrive al proprio figlio la cronaca del suo ritorno a se stesso attraverso un viaggio che è oggi, è stato, sarà il viaggio dell’umanità.

Il tempo sospeso

Non c’è assoluzione alcuna, in questo romanzo. Non per la voce narrante. Non la cerchi il lettore, non la cerchi la sua anima. Il cuore è di tenebra, pulsa. Kurtz si accarezza il capo, lentamente. Il tempo è sospeso, indefinito. La casa è abbandonata, come lo sono tutte, il mistero un sudario che avvolge la vita passata e presente. In Orrore Pietro Grossi descrive un labirinto. Quello dove si perde un uomo alla ricerca, Adamo e Caino senza tempo, la tensione senza fine.

Titolo: Orrore

Autore: Pietro Grossi

Editore: Feltrinelli editore

Pagine: 139

Costo: 14,00