Il vecchio e il mare

Prese tutto il suo dolore e quel che restava della sua forza e del suo orgoglio ormai morto e sepolto e li contrappose alla sofferenza del pesce, e il pesce si avvicinò al suo fianco nuotando dolcemente sul fianco, sfiorò quasi lo scafo con il rostro e cominciò a oltrepassare la barca, lungo, alto, largo, argenteo e striato di viola e interminabile nell’acqua.

Il vecchio e il mare è lettura necessaria per comprendere e conoscere la voce narrativa di Hemingway. Lo stile essenziale, cristallino, che caratterizza il romanzo breve edito nel 1952 sulla rivista Time rappresenta al meglio Hemingway. Un autore non scontato, anzi, contemporaneo e senza polvere sulla pagina. The Old Man and the Sea permise al suo autore di aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento del Pulitzer nel 1953 e gli valse l’anno seguente l’onore del Nobel per la Letteratura. La scrittura di Hemingway è chiara e cristallina come le acque dell’oceano. Essenziale, in cui nulla si concede al barocco e al superfluo. Ma, come per la lenza al cui amo abbocca il marlin del romanzo, è scrittura al tempo stesso pronta a tendersi repentinamente, senza avvisi, e a allungarsi e a inabissarsi.

Il vecchio e il mare e la sua narrazione essenziale.

Era passata un’ora quando lo attaccò il primo squalo.

Una semplice frase, secca. Essenziale. E la narrazione svolta, cambia. È lo spazio libero del lettore, accettare la sfida di scendere le profondità che si celano nel silenzio del romanzo. Questo è il capolavoro narrativo della scrittura di Ernest Hemingway.

Il vecchio e il mare è racchiuso nel racconto di tre giorni, quelli in cui il vecchio Santiago si impegnò nella ricerca e nella lotta solitaria con l’enorme marlin e la seguente battaglia con gli squali, perché questo sono.

Sfide.

Per la vita e per la morte, in cui sono accomunati tanto l’uomo quanto gli animali. E pare di assistere, ricordando la fascinazione che esercitava sullo scrittore americano la tauromachia, ad una corrida. Il vecchio nel ruolo del torero e gli abitanti del mare che assumono le sembianze del toro. Un combattimento in cui non viene meno il rispetto, anzi, il riconoscimento della dignità dell’animale.

Poi gli dispiacque per il grande pesce che non aveva niente da mangiare ma la volontà di ucciderlo non venne indebolita dal dispiacere. Quante persone nutrirà, pensò. Ma saranno degne di mangiarlo? No, certo che no. Nessuno è degno di mangiarlo, a giudicare dal suo comportamento e dalla sua grande dignità.

E il vecchio durante la lotta parlerà costantemente con il pesce, riconoscendo per questa via la comune appartenenza al creato. Un’ appartenenza che ha per orizzonte il medesimo destino finito cui, tanto gli animali quanto gli uomini, sono costretti e condannati.

La versione del libro consigliata alla lettura è quella edita ad aprile 2021 da Mondadori, per la collana Oscar Moderni con la traduzione di Silvia Pareschi e a cui si aggiungono il racconto inedito La ricerca della felicità e una serie di scritti giornalistici sulla pesca ad opera dello stesso Heminghway.

Titolo : Il vecchio e il mare

Autore : Ernest Hemingway

Editore : Mondadori

Pagine : 194

Prezzo : 13,00