calcio

Il denaro, oltre a non dormire mai, ha preso la buona abitudine di giocare a calcio. A differenza di quelle che si disputano sul rettangolo di gioco però, la sua, anzi, le sue partite, non durano novanta minuti. Nemmeno i supplementari ed i calci di rigore sono sufficienti a decretare vincitori e vinti.

I vincitori, perché la partita a pallone del denaro vede contemporaneamente in campo più squadre, di varie nazioni, alcune di club ed altre nazionali, federazioni continentali e la FIFA. Insomma, il calcio ai tempi della globalizzazione è un rompicapo mica facile da comprendere, prova ne sono le ultime polemiche legate alla vicenda della Super League. Ci prova con questo libro, Marco Bellinazzo, giornalista e scrittore specializzato negli intrecci tra la finanza e il gioco più bello del mondo. 

Il calcio ai tempi della globalizzazione

Ne emerge un ritratto impietoso dello stato di salute del football. Non è una novità l’uso propagandistico del calcio. Una pratica in auge dagli albori della società di massa quando i successi sul campo venivano utilizzati per veicolare consenso sociale nei confronti dei regimi dittatoriali al potere. Così non si può dire dell’utilizzo spregiudicato del gioco calcio come strumento finanziario – come un qualsiasi covered warrant – utilizzato dalle potenze emergenti. Sono emblematici i casi di Cina, Russia e Qatar, che hanno sfruttato il calcio per siglare accordi commerciali e acquisire nuovi asset industriali. Insomma, il calcio utilizzato come strumento per accreditarsi positivamente presso l’opinione pubblica, mentre si siglano accordi commerciali che prevedono acquisizioni e partecipazioni finanziarie e industriali .Si pensi all’esempio di Milano, ai palazzi e ai quartieri della capitale economica del Paese, alla Pirelli, al Milan e all’Inter. E al fiume incessante di denaro che scorre tra i Navigli. 

Il gioco del pallone e il suo potere economico

L’acquisizione di un club europeo di prestigio, il suo rafforzamento sportivo, la realizzazione delle infrastrutture e la vendita dei servizi di intrattenimento collegati agli eventi, ha fatto del calcio un business che calamita una quantità di denaro immensa. In poche parole il calcio si trasforma in uno strumento di potere immenso. E, come per tutti gli strumenti di potere che generano e governano ricchezza, la battaglia per il suo controllo o, quantomeno per non esserne tagliati fuori, infuria prepotente sotto il cielo. Ma, come nell’arte durante il Rinascimento, anche in questo campo, è proprio il caso di dire, siamo stati noi degni precursori…

Il Milan di Berlusconi è stata la pietra miliare della Football Politik, rivoluzionando il mondo del calcio in maniera irreversibile. Un modello di gestione del club in cui sport ed entertainment […] vengono incanalate verso l’affermazione di un obiettivo industriale e la propaganda di una vita di successo funzionali, qualche anno dopo, a un progetto politico altrettanto dirompente come quello di Forza Italia. 

I veri padroni del calcio

Marco Bellinazzo

Ed Feltrinelli

pp 250, euro 17