Emmanuel Carrère (Parigi, 9 dicembre 1957) laureato presso l’Institut d’études politiques de Paris, noto come Sciences Po. Scrittore, sceneggiatore e regista francese.

Un viaggio, la Francia che scivola riflessa sui vetri appannati dello scompartimento di un treno e una donna che legge, lì seduta, un racconto scritto per lei dal suo compagno e pubblicato da Le Monde. L’autore Emmanuel Carrère, qui alle prese con una raffinata provocazione letteraria, un divertissement, che lentamente muta ragione e forma e sostanza e si trasforma in una sublime dichiarazione d’intenti – la più alta – che può lanciare al mondo uno scrittore. Scrivere è fare letteratura performativa.

Scrivere e affermare e far accadere concretamente un fatto, un evento. Un gioco erotico, in questo caso. Una donna chiamata a eseguire, bendata dall’espediente letterario, le indicazioni rivelate di volta in volta da Carrère, rispettandone i tempi e le pause, esitazioni e slanci e in cui il viaggio, carnale e sensuale, diventa l’esplorare la pelle e la carne fino a precipitare, al termine, nel baratro del piacere. Ma non tutto seguirà il rigido protocollo di questo singolare esperimento letterario. Nulla è come appare, nemmeno – o, tantomeno – in letteratura. Era sabato, il 20 luglio del 2002, e la storia si sarebbe ribellata al suo autore.