
” […] con la paura di scegliere tra la vita e l’oscenità, senza sapere che sono la stessa cosa. L’osceno è il tumulto privato che ognuno ha, e che i liberi vivono. Si chiama esistere, e a volte diventa sentimento”.
Un romanzo di formazione, uno di quei libri che torneranno buoni per quando ti affaccerai, con fare circospetto, al mondo grande e terribile. Un libro che avresti voluto leggere quando era ora.
Atti osceni in luogo privato è un andare e tornare fisico e sentimentale. Milano e Parigi e ancora Parigi e ancora Milano. La separazione dei genitori, la morte del padre, l’atto osceno, la scoperta del sesso e delle donne e della voluttà inebriante del desiderio e dell’amore. I bistrot e scoprire il mondo attraverso il confronto con gli amici. Le stagioni e le ragioni del cuore, rapide come le nuvole che ornano il cielo a primavera. La vita che si agita e pulsa tra l’università, la letteratura, il tennis e il cinema – il serve and volley di John McEnroe e la poesia di Ettore Scola. L’amore, ancora. L’amore di un padre, l’amore di una madre, l’amore del figlio. L’amore per la propria donna e compagna di vita. Diventare padre.
Disse che era più della purezza, era la dignità. La dignità di scegliere […].